Le visite teatrali guidate di Vacanze Romane
a cura di
Federica Catalano
Roma città del popolo
Roma città del popolo, città sottomessa e città ribelle, città che si oppone all’oppressione e alla censura, città che si esprime al di là degli schemi da cartolina, che s’arrabbatta per sopravvivere e si leva in piedi per dire la sua. Sono molte nel tessuto del centro della città le tracce di un’opposizione ad un potere censorio e ottuso, e su queste tracce si vuole imperniare la visita, alla ricerca dell’anima volgare e plebea di Roma che per secoli ha respirato la sua esistenza oltre le mura dei palazzi vaticani, al di là dei resoconti ufficiali, fedele alla sua indipendenza e alla sua dignità. Un percorso teatrale attraverso i luoghi e i personaggi, gli splendori e le miserie, il coraggio e il sacrificio che incarnarono ed espressero l’anima beffarda, sfacciata ed insolente della romanità.
Percorso
Partenza da Piazza Navona (Fontana dei Fiumi lato chiesa).
Percorso
Partenza da Piazza Navona (Fontana dei Fiumi lato chiesa).
Arrivo a via della Lungara.
Pasquino
Alle spalle della gloriosa piazza Navona si erge da anni il monumento mutilo che i romani chiamarono Pasquino, e a cui delegarono la responsabilità di dire ciò che apertamente non poteva esser detto. Oggi come ieri, Pasquino continua a ripetere le verità scomode della società e della politica locale, nazionale e mondiale.
Campo de’ Fiori
Nella splendida piazza mercato che dette il nome al film con Aldo Fabrizi e Anna Magnani s’erge il monumento al martire per eccellenza del LIBBERO PENZIERO. Ripercorreremo rapidamente la storia di Giordano Bruno (1548-1600), la sua lotta contro lo strapotere ecclesiastico e la sua morte sul rogo proprio dove ora sorge la statua a lui dedicata.
Piazza Farnese
Con un inquadratura della bellissima piazza Pietro Germi (1914-1974) aprì il suo film ‘Un Maledetto Imbroglio’, e ivi ambientò alcune sceen fondamentali, quasi ad indicare che nel cuore dell’aristocrazia di Roma oggi come ieri si cela un’irriducibile ambiguità e corruzione.
Santa Maria dell’Orazione e Morte
La morte per i poveri è l’unica occasione di riscatto della miseria della loro vita, ed è quasi un obbligo interpretarla, secondo quel gusto macabro e angoscioso che si è tramandato dal Medioevo. Fu in obbedienza di ciò che nel 1538 nacque una ‘Compagnia sotto il titolo della Morte’ che si occupava del trattamento dei defunti.
Ponte Sisto
Il ponte voluto da Sisto IV nel 1475 si lega alla storia di Olimpia Pamphili Maidalchini (1594-1657), dominatrice per eccellenza, nemico naturale del popolo, papessa di Roma, la cui carrozza, in vita come in morte, prosegue per la sua strada buttando giù chiunque abbia la disgrazia di intranciarla.
Piazza Trilussa
Nella piazza più famosa della movida romana, un piccolo monumento d’angolo cerca con fatica di ricordare uno dei più grandi poeti romani. Nelle poesie di Trilussa (1871-1950), divertenti come scenette, l’appello per una letteratura ed un pensiero libero dalle pastoie di una censura libresca e di un’imposizione critica grida fra i gemiti, i grugniti e i versi di bestie troppo simili ad un’umanità troppo compiaciuta di sé stessa.
La casa della Fornarina
La minuscola bottega sotto le mura che delimitano vai della Lungara ci permetterà di ricordare la figura di Margherita, bellissima cortigiana amante di Raffaello (1483-1520) che una letteratura sdolcinata ed ipocrita ha relegato in ruoli che non rendono giustizia alla condizione della donna nel Quattrocento, condannata a raffigurare l’ignoranza e la decoratività al pari di una bella bestiola, e da cui poteva fuggire solo a prezzo altissimo.
La Farnesina
La splendida villa fu voluta dal ricchissimo banchiere Agostino Chigi (1465-1520), prestasoldi papale, per la sua amante Francesca Orobaschi, che sposò in tarda età con grande scandalo, elevandola da popolana a nobile come Psiche da donna a dea sposa di Eros.
Regina Coeli
Il Co-eli, come lo chiamano i Romani veri, sta fra via della Renella e via della Lungara, e con la sua presenza oscura, nucleo di tutti i commerci clandestini, le violenze e i malaffari di Roma, ha dato luogo ad una vera letteratura popolare, che si esprime nella sua luce più vera e diretta attraverso lo strumento degli stornelli, a tutt’oggi il mezzo più diretto con cui i detenuti comunicano con quello che c’è ‘là fuori’.
Vacanze Romane propone una visita sulle tracce dell’identità romana, delle sue peculiarità, delle sue tradizioni, della sua lingua. Attraverso il percorso delle visite cercheremo di penetrare in una Roma popolare, fuori dagli schemi da cartolina, per comprendere il senso di una città caratterizzata da una fortissima componente volgare e plebea, la storia della sua oppressione da parte del regime papalino e dei dominatori esterni, della sua lotta per la sopravvivenza sotto l’invasione nazi-fascista, dei suoi conflitti interni, delle miserie, degli splendori e delle virtù di coloro che rappresentarono la sua anima controversa e irriverente.
Pasquino
Alle spalle della gloriosa piazza Navona si erge da anni il monumento mutilo che i romani chiamarono Pasquino, e a cui delegarono la responsabilità di dire ciò che apertamente non poteva esser detto. Oggi come ieri, Pasquino continua a ripetere le verità scomode della società e della politica locale, nazionale e mondiale.
Campo de’ Fiori
Nella splendida piazza mercato che dette il nome al film con Aldo Fabrizi e Anna Magnani s’erge il monumento al martire per eccellenza del LIBBERO PENZIERO. Ripercorreremo rapidamente la storia di Giordano Bruno (1548-1600), la sua lotta contro lo strapotere ecclesiastico e la sua morte sul rogo proprio dove ora sorge la statua a lui dedicata.
Piazza Farnese
Con un inquadratura della bellissima piazza Pietro Germi (1914-1974) aprì il suo film ‘Un Maledetto Imbroglio’, e ivi ambientò alcune sceen fondamentali, quasi ad indicare che nel cuore dell’aristocrazia di Roma oggi come ieri si cela un’irriducibile ambiguità e corruzione.
Santa Maria dell’Orazione e Morte
La morte per i poveri è l’unica occasione di riscatto della miseria della loro vita, ed è quasi un obbligo interpretarla, secondo quel gusto macabro e angoscioso che si è tramandato dal Medioevo. Fu in obbedienza di ciò che nel 1538 nacque una ‘Compagnia sotto il titolo della Morte’ che si occupava del trattamento dei defunti.
Ponte Sisto
Il ponte voluto da Sisto IV nel 1475 si lega alla storia di Olimpia Pamphili Maidalchini (1594-1657), dominatrice per eccellenza, nemico naturale del popolo, papessa di Roma, la cui carrozza, in vita come in morte, prosegue per la sua strada buttando giù chiunque abbia la disgrazia di intranciarla.
Piazza Trilussa
Nella piazza più famosa della movida romana, un piccolo monumento d’angolo cerca con fatica di ricordare uno dei più grandi poeti romani. Nelle poesie di Trilussa (1871-1950), divertenti come scenette, l’appello per una letteratura ed un pensiero libero dalle pastoie di una censura libresca e di un’imposizione critica grida fra i gemiti, i grugniti e i versi di bestie troppo simili ad un’umanità troppo compiaciuta di sé stessa.
La casa della Fornarina
La minuscola bottega sotto le mura che delimitano vai della Lungara ci permetterà di ricordare la figura di Margherita, bellissima cortigiana amante di Raffaello (1483-1520) che una letteratura sdolcinata ed ipocrita ha relegato in ruoli che non rendono giustizia alla condizione della donna nel Quattrocento, condannata a raffigurare l’ignoranza e la decoratività al pari di una bella bestiola, e da cui poteva fuggire solo a prezzo altissimo.
La Farnesina
La splendida villa fu voluta dal ricchissimo banchiere Agostino Chigi (1465-1520), prestasoldi papale, per la sua amante Francesca Orobaschi, che sposò in tarda età con grande scandalo, elevandola da popolana a nobile come Psiche da donna a dea sposa di Eros.
Regina Coeli
Il Co-eli, come lo chiamano i Romani veri, sta fra via della Renella e via della Lungara, e con la sua presenza oscura, nucleo di tutti i commerci clandestini, le violenze e i malaffari di Roma, ha dato luogo ad una vera letteratura popolare, che si esprime nella sua luce più vera e diretta attraverso lo strumento degli stornelli, a tutt’oggi il mezzo più diretto con cui i detenuti comunicano con quello che c’è ‘là fuori’.
Vacanze Romane propone una visita sulle tracce dell’identità romana, delle sue peculiarità, delle sue tradizioni, della sua lingua. Attraverso il percorso delle visite cercheremo di penetrare in una Roma popolare, fuori dagli schemi da cartolina, per comprendere il senso di una città caratterizzata da una fortissima componente volgare e plebea, la storia della sua oppressione da parte del regime papalino e dei dominatori esterni, della sua lotta per la sopravvivenza sotto l’invasione nazi-fascista, dei suoi conflitti interni, delle miserie, degli splendori e delle virtù di coloro che rappresentarono la sua anima controversa e irriverente.
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Un percorso sulle tracce dell’opposizione all’oppressione e alla censura che troppo spesso travagliarono i romani, attraverso i luoghi e i personaggi che più impersonarono l’anima beffarda, sfacciata e insolente della romanità, il suo divino coraggio e i suoi silenziosi sacrifici.
La visita permettererà di cogliere alcune delle situazioni di difficoltà e disperazione, spesso di violenza e sopraffazione, che si svolsero tra le bellissime strade del centro. Un modo di svelare il cliché di una città sempre allegra e facilona, presentando delle realtà di coraggio e ribellione e raccontando alcune delle soluzioni che la gente dovette trovare e i miracolosi sprazzi di luce che illuminarono delle realtà buie.
La visita permettererà di cogliere alcune delle situazioni di difficoltà e disperazione, spesso di violenza e sopraffazione, che si svolsero tra le bellissime strade del centro. Un modo di svelare il cliché di una città sempre allegra e facilona, presentando delle realtà di coraggio e ribellione e raccontando alcune delle soluzioni che la gente dovette trovare e i miracolosi sprazzi di luce che illuminarono delle realtà buie.
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